“Luca Filastro Quintet, Kansas City Sound”,
al Cotton Club.
Il Luca Filastro Quintet si ispira alle sonorità del jazz di Kansas City. Il repertorio è composto da brani propriamente jazz dell’era dello Swing e da canzoni dei grandi compositori americani come Gershwin, Porter, Youmans arrangiati in chiave personale. Kansas City negli anni ’30 e ’40 è stata una fucina di illustri rappresentanti della storia del jazz: Count Basie, Jay McShann, Lester Young, Charlie Parker, Buck Clayton, per citarne alcuni.
Luca Filastro è pianista e compositore. Nato il 30 aprile 1992 non è più una promessa bensì una certezza nel panorama mondiale del pianismo jazz. I più lo conoscono, in Italia e all’estero, come uno fra i più grandi esponenti dello “stride piano”, stile virtuoso e pirotecnico del jazz. Il complesso pianismo di Filastro è ben riconoscibile dal suo incredibile senso dello swing, del blues e dell’improvvisazione, in cui riecheggiano le sonorità dei grandi pianisti come Fats Waller, Earl Hines, Art Tatum e Oscar Peterson, mantenendo sempre una evidente natura personale. Ha collaborato e continua a collaborare con Rossano Sportiello, Frank Tate, Lino Patruno, Guido Giacomini, Giorgio Cuscito, Nicki Parrot, Luca Velotti, Bepi d’Amato, Keesjan Hoogeboom, Carlo Battisti, Steven Coombe, Giuseppe Talone, Minnie Minoprio, Red Pellini e molti altri.
Nel 2015 ha partecipato a importanti eventi internazionali e ha aperto il concerto del trio di Ron Carter e in quartetto alla 31esima edizione del Festival Jazz di Ascona. Nel giugno del 2015 pubblica il suo primo lavoro discografico, Handful of Keys, con canzoni e brani propriamente jazz, della scuola newyorkese degli anni ’30 ’40 e ’50.
Luca Filastro – piano
Giorgio Cùscito – sax
Giuseppe Talone – contrabbasso
Gino Cardamone – chitarra
Giovanni Campanella – batteria