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Intervista a Angelica Pianarosa di Boogie Milano

Switchin’time: un modo nuovo di dedicarsi al ballo

02 Gennaio 2020 / Di

BoogieMilano - Interviste Swing Fever

Un modo nuovo, più libero e giocoso ma anche più consapevole, di dedicarsi al ballo si sta diffondendo sempre più sulle piste da di Lindy Hop. Un vero e proprio “cambio di prospettiva”…stiamo parlando dello “switching”, lo scambio di ruolo tra leader e follower. La scuola di ballo milanese BoogieMilano gli ha dedicato un vero e proprio corso di ballo. Quali sono le regole del gioco? Chiediamolo ad Angelica Pianarosa, insegnante della scuola.

Ciao Angelica, piacere di conoscerti e bentornata, sappiamo che sei da poco rientrata da un viaggio oltreoceano…

Angelica Pianarosa

Ciao! Si sono stata a Miami…non per eventi legati al ballo ma per partecipare a una mezza maratona. E devo dire che scoprendo questa nuova passione della corsa noto anche grandi benefici a livello di resistenza nel Lindy Hop!

Un doppio beneficio quindi! Angelica, oggi affronteremo un tema che si sta facendo sempre più strada nel mondo dello swing: lo “switching”, cioè lo scambio di ruoli nella danza. Spiegaci meglio in cosa consiste.

Angelica Pianarosa

Innanzitutto, “switching” non vuole essere una tecnica, né un’etichetta: esprime un modo nuovo, più libero e giocoso ma anche più consapevole, di dedicarsi al ballo. Noi lo proponiamo applicato al Lindy Hop, al momento il ballo più in voga nella comunità swing milanese, ma ovviamente è un concetto che si può trasportare su ogni genere. Lo scambio di ruoli può essere fatto per molte ragioni, tra cui il voler diventare ballerini a tutto tondo, per correggersi nel proprio ruolo di partenza capendo le dinamiche che si inducono dall’altra parte, per ovviare banalmente a uno squilibrio numerico. Le sfumature sono tante e noi le incoraggiamo e accettiamo tutte.

Locandina Switchin'time
Locandina Switchin’Time

Come hai anticipato, la vostra scuola BoogieMilano, oltre ai corsi per così dire “classici” di Lindy Hop, Boogie Woogie, Rockabilly e Balboa ha quindi deciso di avviare a inizio anno accademico un corso sperimentale dedicato a questo fenomeno, chiamato appunto “Switchin’Time”. A chi è venuta questa idea e come mai? Ha riscosso successo nella vostra community?

Angelica Pianarosa

Come scuola siamo grandi promotori della social dance e incoraggiamo idee innovative attraverso workshop da noi organizzati, anche a livello di contaminazione tra i generi. Uno di questi, per esempio, poi diventato un corso a tutti gli effetti, è Hula Rock, rivolto alle donne, che unisce le movenze della danza hawaiana con gli “stroll” tipici del rockabilly.

L’idea dello Switchin’Time ha preso forma nella mia testa inizialmente per offrire un nuovo percorso didattico ai nostri corsisti di Lindy Hop che avevano terminato il percorso canonico di tre anni, basandomi sulla mia esperienza diretta. Ho notato un netto miglioramento delle mie capacità proprio nel momento in cui, qualche anno fa, ho iniziato ad aiutare i miei insegnanti ai loro corsi base, imparando da zero a ballare da leader. Tramite conoscenze comuni ho incontrato Mara, bravissima ballerina con un bagaglio di esperienza costruito a Bristol, dove questo approccio alla danza è già rodato, e condividendo idee e spunti abbiamo creato il corso.

Ed ora Switchin’Time si vuole porre come reale alternativa efficace ai vari corsi avanzati: in pista non serve sfoderare mille figure complesse o lanciarsi in aerials (cosa peraltro rischiosa), serve piuttosto essere ballerini attenti, rispettosi, creativi e musicali. Solo così si garantisce un vero divertimento per entrambe le parti.
Come ogni novità ovviamente ci vorrà tempo perché prenda piede, ma fin da subito abbiamo raccolto commenti entusiasti e incuriositi da parte della comunità danzante, che ci fanno ben sperare in una crescita.

Come si svolgono le lezioni e quali sono gli aspetti chiave attorno a cui si articola il corso?

Angelica Pianarosa

Durante le nostre lezioni non si imparano nuove figure e nuove tecniche, e ovviamente non si tratta semplicemente di eseguire i passi con un altro piede! Il focus si concentra sul cambio totale di prospettiva. Si rivede quello che già si conosce analizzandolo e spezzettandolo, cercando di capire, attraverso una serie di esercizi appositamente ideati, cosa succede a livello di tensione e spostamento dei pesi. Con questi esercizi puntiamo a creare una grande consapevolezza e un gran controllo di sé. Ci divertiamo inoltre a creare esercizi anche individuali di switch passi e a dare delle idee su come “switchare” in modo fluido all’interno dello stesso ballo; entrambi sono fattori che portano ad avere una grande elasticità mentale.

Angelica e Mara di Boogie Milano
Angelica e Mara

Secondo te quanto è importante per la crescita formativa di un ballerino questo cambio di prospettiva? E perché?

Angelica Pianarosa

Approcciare il ruolo inverso rispetto al proprio è fondamentale per capire la dinamica dell’intera danza di coppia e averne il controllo: ci si libera dei preconcetti e da un lato, per chi segue, s’impara ad attendere e ascoltare, dall’altro, per chi guida, si impara a farsi capire e a inventare. Per avere più possibilità di ballare e divertirsi nel ruolo “nuovo”, certo, ma anche e soprattutto per fare poi tesoro, ritornando al proprio ruolo base, di quello che si è appreso sfruttandolo per correggere i propri errori.

Capita ovunque di vedere ballerini che tendono a strafare terrorizzando le proprie ballerine o di ballerine che tendono ad anticipare la guida frustrando il loro partner. L’obiettivo ideale sarebbe quello di una danza in cui si attivi un dialogo continuo e di pari responsabilità tra parte leader e parte follower.

Quindi tu consiglieresti ad ogni ballerino di provare almeno una volta nella vita la sensazione che si prova a “parti invertite”?

Angelica Pianarosa

Certo! Sicuramente il beneficio principale è quello di diventare ballerini più versatili, oltre che abili. E arrivare ad avere veramente una mente più aperta. Switchare nella danza quindi non significa solo imparare il ruolo a cui non si è abituati, ma significa passare da un ruolo all’altro con estrema naturalezza e disinvoltura, anche all’interno dello stesso brano.

Vuol dire, quindi, avere la completa padronanza del proprio corpo e della comunicazione non verbale con il proprio partner. Noi cerchiamo di sdoganare anche degli schemi mentali, se così si può dire: educhiamo a evitare espressioni come “ballare da uomo” o “ballare da donna” preferendo espressioni più neutre, che non ci riducano appunto a una sola divisione sessuale dei ruoli.

Del resto poi si può esprimere femminilità con le proprie movenze anche mentre si guida ed avere un piglio mascolino anche mentre si segue. Per questo motivo abbiamo in programma anche lezioni più “teoriche” e dimostrative per sfatare tutta una serie di luoghi comuni.

Un corso completo sotto tutti i punti di vista, complimenti! Ma quali sono le principali domande o i commenti che i vostri allievi vi fanno nell’intraprendere questo tipo di corso? Qualche aneddoto che vuoi raccontarci?

Angelica Pianarosa

Devo dire che chi decide di intraprendere questo percorso “alternativo” ha già tendenzialmente le idee chiare. Durante le prime lezioni ci piace raccogliere considerazioni a riguardo e la maggior parte puntano proprio sul fatto di migliorarsi comprendendo la danza nella sua interezza e sul fatto di avere più possibilità di ballare e quindi di divertirsi. Le ragazze arrivano anche spinte da una motivazione che sembra banale ma non lo è, ovvero quella di ovviare alla penuria di leader in pista evitando il rischio di fare tappezzeria perenne. In breve tempo però si rendono conto di tutta un’altra serie di vantaggi, e leggere sui loro volti la soddisfazione che ne deriva è una sensazione unica!

Non ho aneddoti particolari da raccontare ma un’osservazione: sto notando nell’ultimo anno sempre più donne in social dance che si cimentano nel ruolo leader e finalmente anche qualche uomo cimentarsi nel ruolo follower, anche se magari ancora per scherzo. Ma vedo grande voglia di mettersi in gioco e grande divertimento, ed è molto positivo.

Foto di una piccola rappresentanza Delle ragazze dello switch
Una piccola rappresentanza delle ragazze dello Switch!

Angelica, a chi è rivolto un corso di questo tipo?

Angelica Pianarosa

Il nostro corso si rivolge a ballerini e ballerine che abbiano già una certa esperienza nel Lindy Hop.  Noi raccomandiamo da due anni in su ma ovviamente dipende dall’attitudine personale e dalla frequenza con la quale si balla; l’importante è che almeno le basi del proprio ruolo di partenza siano consolidate, per non generare confusioni e frustrazioni.

Grazie mille Angelica per l’interessantissima intervista!

Angelica Pianarosa

Grazie a voi per averci dato l’opportunità di parlare di questo progetto a cui teniamo tantissimo!

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