La rivoluzione riflessa nell’abbigliamento dell’epoca
Il periodo che va dalla fine della Prima Guerra Mondiale fino agli anni Trenta è di solito definito come I Ruggenti anni ’20. Questo può già spiegare l’enorme cambiamento che la società subisce, in particolare per quanto riguarda l’universo femminile e la moda anni ’20.
La libertà che le donne ora respirano è riflessa perfettamente nella moda anni ’20, e gli stilisti prendono al balzo l’occasione di poter creare vestiti con materiali più colorati e leggeri, andando a diminuire forme di costrizione, come corsetti e bustini, tipici dell’era vittoriana. Rimangono solo dei corsetti elasticizzati, fatti con materiali sintetici e corredati già di zip.
Le prime stoffe sintetiche nei vestiti della moda anni ’20
I vestiti anni ’20 si accorciano moltissimo e si iniziano a utilizzare le prime stoffe sintetiche, a causa anche della scarsità di materiali durante la Grande Guerra. Gli abiti su misura sono sostituiti da abiti già pronti, acquistabili nei primi mall o per posta tramite catalogo. E’ indubbia la grande influenza di un nuovo genere musicale proveniente dagli USA: il jazz. Le ragazze che frequentano i locali dove si suona il jazz indossano abiti corti e sfrangiati e sono chiamate Flappers. Fumano in pubblico, portano i capelli corti (il taglio Bob), a volte indossano abiti maschili (à la garçonne) e godono di una spregiudicatezza mai vista prima. Icona tipica della moda anni ’20.
Per il giorno l’abito anni ’20 più in voga è di taglio dritto con linee morbide, l’antenato del tubino, con orlo che arriva al ginocchio, presentato già nel 1916 dalle stiliste Lanvin e Chanel, che verrà poi ripreso nella moda successiva. La particolarità di questi vestiti è data dall’abbassarsi della cintura rispetto alla linea della vita naturale; si usano cinture su tuniche messe molto più basse, sui fianchi, o sono proprio delle finte cinture cucite sempre basse.
Un capo introdotto nella moda anni ’20 inoltre è la camicetta con scollo alla marinara, arrivata in Europa già nel 1917 con le truppe americane. E’ immediatamente adottata da nuovi designer, come Chanel, che inizia a produrle con stoffe tipiche dell’abbigliamento maschile, quali il jersey, e sono indossate con una gonna a pieghe e un cardigan tenuto chiuso da una cintura bassa. Nei giorni più freddi le ragazze portano un cappottino aderente o un cardigan, mentre per la sera le braccia possono rimanere scoperte, indossando sulle spalle solo una mantellina. Un grande classico tra i vestiti anni ’20 nasce dal genio di Coco Chanel: l’abitino nero, ribattezzato anche Abito Ford, per la sua grande popolarità.
Un altro campo che influenza enormemente la moda anni ’20 è l’arte, con le nuove correnti moderniste, che disegnano una figura longilinea, senza curve e meno femminile. Il Surrealismo irrompe nella moda grazie a Elsa Schiaparelli nel 1927, con il suo maglione trompe l’oeil con fiocco, copiato immediatamente nelle riviste di moda.
Approfondimento
La figura della Flapper è apparsa in moltissimi film. Tra i più recenti possiamo ricordare Midnight in Paris con Marion Cotillard nei panni di Adriana, o il più recente Il Grande Gatsby, con Carey Mulligan e Elizabeth Debicki nei panni di Daisy e Jordan.
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